“No, non lo voglio, non mi piace, non mi va” dice Massimo, 6 anni, davanti a un bel piatto di pasta e lenticchie scure, amorevolmente preparate con ingredienti freschi e puliti della bottega. Questa frase è fin troppo comune. Spesso ci spazientiamo, ma è meglio non insistere e cambiare strategia. Quale? Non è facile.
Le papille gustative dei bambini sono diverse da quelle degli adulti: preferiscono gusti semplici e monodimensionali, tendenzialmente più dolci o molto salati. Questo perché il loro senso del gusto non è ancora completamente sviluppato. Alcune verdure, ad esempio, possono risultare troppo amare e sgradevoli per loro.
Inoltre, c’è un’età, solitamente tra i quattro e i sei anni, in cui i bambini sviluppano una neofobia alimentare, ovvero una paura dei cibi nuovi o sconosciuti. Al nostro campo estivo, affrontiamo questa sfida durante i laboratori a tema settimanali. Conosciamo le verdure, la frutta e i legumi, li coloriamo, li raccogliamo e mettiamo in scena piccole rappresentazioni teatrali. Questo aiuta i bambini a familiarizzare con cibi che prima sembravano un tabù.
La convivialità e l’emulazione tra i coetanei giocano un ruolo fondamentale. Quando ci chiedete come riusciamo a far mangiare loro certi alimenti, la risposta è nel nostro approccio educativo: ce la mettiamo tutta per creare un ambiente accogliente e stimolante.